Numana, le 5 cose da non perderti

Numana Paese, il centro storico e la Costarella

Camminare a Numana centro è ripercorrere la storia della città.
L’impianto è quello di una tipica cittadina marinara, abbarbicata su un costone roccioso, con piccole strade che si aprono su deliziose piazzette.

Quelle che ieri erano le case dei pescatori oggi sono state restaurate e ridipinte con vivaci colori.

Balconi fioriti ed angoli ben curati abbelliscono il centro storico e raccontano di un borgo molto amato dai suoi abitanti.

La Costarella

Per scendere da Numana alta al Porto, oggi come allora, bisogna passare per la Costarella.

La Costarella è una lunga scalinata che unisce i due poli della città: Numana paese, cuore storico e pulsante, al porto di Numana ed agli stabilimenti balneari.

Lungo la discesa puoi ammirare le tipiche facciate in pietra dei palazzi e le eleganti ringhiere in ferro battuto adornate da coloratissimi fiori.

La Torre di Numana e la statua del Pescatore

Via della Torre, la grande piazza bianca ed al centro si erge solitario l’Arco di Torre,  simbolo di Numana, misterioso resto medioevale.

Questo arco ogivale, chiamato “la Torre” dai locali, è ciò che rimane di una struttura più grande e imponente, forse il campanile di una chiesa scomparsa o una torre di avvistamento per difendersi dai pirati.

Le sue origini sono incerte e si perdono nel tempo: le pietre romane infisse nelle sue pareti testimoniano una costruzione antica, ma non si sa esattamente quando e da chi fu eretta. Un antico manoscritto conservato in parrocchia suggerisce che l’arco fosse parte della chiesa di San Giovanni, che si trovava nella via omonima.

Oggi quel che vediamo della Torre è un arco, che capeggia isolato al centro della piazza, come un portale su un’altra dimensione.

La Statua del Pescatore

Nella Piazzetta della Torre la statua del Pescatore guarda il mare.
La statuta è in bronzo, tiene in mano la tradizionale rete “sciabega” e scruta dall’alto per controllare l’arrivo della tempesta.
È il simbolo della Numana marinara, quella delle origini e quella di oggi.

L’opera è ispirata alle fattezze di Altibano Bartolucci, figura mitica della vita recente del paese.
Classe 1924, Altibano Bartolucci è soprannominato “Charles Bronson” per via dei suoi baffoni.

È un pescatore fin nel midollo, un personaggio che tutti conoscono per via della sua barca rosso-mattone con cui solca il mare in tutte le stagioni ed i suoi modi rudi ma sinceri.

Va in giro sempre vestito come se dovesse andar per mare con calzoni sdruciti e ciabatte anche quando oramai è “in pensione”.

Altibano è uno spirito libero al di fuori delle convenzioni sociali ed in estate battezza tutte le turiste con battute salaci che tuttavia strappano sempre un sorriso.

Il Crocifisso di Sirolo (che si trova a Numana)

” Se vai a Lureto e nun vai a Scirolo
vedi la Madre ma nun vedi el Fiolo”

[Se vai a Loreto e non vai a Sirolo, vedi la Madre e non vedi il Figlio ]

Il Figlio è il Crocifisso ligneo di Numana, conosciuto anche come il Crocifisso di Sirolo.

È un bellissimo crocifisso di legno di cedro dove Cristo è rappresentato alla maniera orientale: trionfante, senza barba, con la corona ed il volto sereno.

La leggenda

La leggenda vuole che provenga dalla Terra Santa, opera di San Nicodemo.
Carlo Magno, venuto a sapere delle sue proprietà miracolose, decide di donarlo a Papa Leone III.

Durante il trasporto l’Imperatore viene colto da una furiosa tempesta e ripara a Numana dove lascia la Sacra Reliquia presso la Chiesa di San Giovanni Battista.
Nel tempo Numana è funestata da terremoti e mareggiate e del Crocifisso si perdono le tracce fino al 1294 quando alcuni pescatori lo ritrovano spiaggiato e lo portano in una cappella nei pressi dell’attuale Torre.

Ma in quel periodo Numana è un paese in decadenza in confronto alla ricca Sirolo ed il nome con cui viene erroneamente chiamata la Reliquia è “Crocifisso di Sirolo”.

Oggi il Crocifisso è custodito all’interno del Santuario nel centro storico della città.

La Caletta delle tartarughe

La Fondazione Cetacea Onlus a cui fanno capo sia La Caletta delle Tartarughe di Numana che l’Associazione Cetacea di Riccione è il luogo di eccellenza in Italia per il recupero e lo studio della vita di questi splendidi animali.

Le tartarughe ferite e spiaggiate, curate all’Ospedale delle Tartarughe di Riccione sono trasferite a Numana per la seconda fase delle loro cura, la riabilitazione.

Il riadattamento è un lungo periodo che può durare anche un anno in cui questi rettili sono tenuti sotto osservazione nella Caletta delle Tartarughe da volontari e veterinari specializzati.

La Caletta delle Tartarughe si trova tra la Spiaggiola e la Spiaggia del Frate a Numana alta e si estende su un un’area di 1000 mq delimitata da una rete a maglia dove questi animali riprendono a nuotare e a nutrirsi in tutta tranquillità.

Assistere al rilascio delle tartarughe Caretta Caretta

Una delle meravigliose esperienze che puoi vivere a Numana è assistere al rilascio delle tartarughe Caretta Caretta.

Si parte dal porto di Numana con i Traghettatori della Riviera del Conero che ti trasportano fino alla Spiaggia delle due Sorelle dove avverrà il rilascio.

Qui scoprirai il mondo delle tartarughe marine ed in particolare la storia di quella che verrà rilasciata grazie ai racconti coinvolgenti dei biologi della fondazione cetacea.

Trovi tutte le info sul rilascio e le date dell’Estate 2023 nella sezione Info utili su Numana.

Le spiagge di Numana: la Spiaggiola e la spiaggia del Frate

Da Piazza Nuova si scende lungo delle scalette in legno che si inoltrano nel bosco per arrivare alla Spiaggiola che, insieme alla spiaggia del Frate, costituiscono le due spiagge di Numana alta.

L’anima di un paese risiede nei suoi cambiamenti, in quegli indizi che raccontano come hanno vissuto e come hanno saputo evolversi i suoi abitanti ed i suoi luoghi, adattandosi agli elementi ed allo scorrere del tempo.

Numana, la Signora dell’Adriatico, ci racconta tutto questo come un racconto sussurrato che si dipana lungo le sue strade e nei ricordi dei suoi abitanti.