Post aggiornato il 5 Dicembre 2022
Il Castello di Moresco visto dall’alto ha la forma di una nave, il cui posto di comando è saldamente detenuto dalla torre eptagonale.
Nel cuore della valle dell’Aso, tra le dolci colline di bellezza infinita del fermano, svetta Moresco.
Voluta dai Fermani, come roccaforte-baluardo nella guerra contro Ascoli, sorge a 11 Km. dal mare.
Visto dall’alto il Castello ha la forma di una nave, il cui posto di comando è saldamente detenuto dalla torre eptagonale.
Passeggiare per il suo centro storico è una piacevole esperienza grazie ai suoi intimi vicoletti che si aprono da una parte sul belvedere e dall’altro su Piazza Castello, il cuore pulsante delle attività del borgo.
Ma la semplice passeggiata può trasformarsi in una vera e propria esperienza perché Moresco, come una bella donna, rivela i suoi misteri solo ad un occhio più attento. E di misteri, il suo castello, ne cela tanti… ed io sono qui a svelarveli!
Una chiesa che non è una chiesa,
una torre scomparsa,
la torre moresca che diventa ghibellina,
una piazza tagliata,
il tutto condensato in un unico luogo,
uno dei Borghi più belli d’Italia:
il Castello di Moresco (FM)
Dagli infedeli alle pietre, un nome che si perde nel passato
Furono i Mori, colonia araba di infedeli che penetrarono nel cuore della cristianità a dare il nome a Moresco?
Oppure fu la famiglia Mori, una delle più importanti del paese nel Cinquecento?
Più probabilmente furono le pietre “morègine” o “morrècine” nella parlata locale che indicano un “luogo sassoso”.
Ed è proprio la pietra il materiale da cui nasce il borgo, con le sue magnifiche costruzioni dove il laterizio dal caratteristico colore rosso , lavorato dalle abili mani artigiane, diviene gioiello architettonico.
La piazza che non c’era
A prima vista Piazza Castello sembra “solo” una bellissima piazza racchiusa da alti palazzi.
Ma, se spazi con lo sguardo lungo tutto il perimetro, puoi scorgere delle linee di marmo bianco: una volta la piazza non c’era, ma è stata letteralmente ritagliata abbattendo gli edifici precedenti, di cui il marmo bianco ricorda il perimetro preesistente.
Il Paese delle Torri
La torre scomparsa
Nella parte ovest della piazza, verso la torre eptagonale, incastonato nella pavimentazione c’è un mosaico che rappresenta lo stemma comunale: 3 torri poste lungo la china di un monte.
Ma le torri nel borgo son 2. Che fine ha fatto la terza torre?
Con la fronte verso la torre eptagonale, volgi lo sguardo verso sinistra e vedrai uno splendido porticato affrescato sostenuto da i imponenti pilastri ottagonali. È ciò che rimane della Chiesa duecentersca di Santa Maria in Castro, a cui apparteneva la terza torre scomparsa dalle mappe odierne, ma che rimane nell’araldica.
La torre eptagonale ed i suoi misteri
7 lati esterni – 4 interni
La prima curiosità relativa alla torre è che si presenta con 7 lati all’esterno, mentre l’interno rimane quadrangolare.
La torre moresca si scopre ghibellina
Costruita tra 1200 e 1300 con una copertura in stile moresco, è rimaneggiata nel 1918 secondo una concezione del medioevo tipica dell’epoca: le torre devono essere merlate, in questo caso le costruiscono sopra una merlatura ghibellina posticcia.
La bellezza infinita
Anche l’interno della torre è stato restaurato. Grazie ad una comoda scala che culmina con una breve scala a chiocciola, attraverso un’ampia botola si può accedere alla sommità della torre.
Da qui lo sguardo spazia sull’infinita bellezza dei paesaggi marchigiani ed oltre, dal Monte Conero al Gran Sasso.
Le Chiese che non ti aspetti
Santa Sofia, la chiesa che non è una chiesa
Appena sotto le mura è la Chiesa di Santa Sofia, al cui interno è custodito un magnifico affresco di scuola veneziana: Gesù risorto, la Madonna, con ai lati S. Sofia, S. Rocco, S. Domenico, S. Lorenzo e S. Nicolò questi ultimi due protettori, gli altri comprotettori del paese.
Nel 1892 la chiesa è chiusa al culto.
Oggi è un teatro-gioiello di soli 50 posti, inaugurato nel 2005 con brani tratti dalla “Madama Butterfly” di Puccini
Santa Maria dell’Olmo, la Chiesa che nasconde l’Edicola
Proprio nel punto in cui si biforca la contrada Antrefacchia in quella Molino e Montefioralunga sorge un’anonima, piccola chiesa. A prima vista sembra una delle migliaia, piccole chiese sparse per l’Italia, ma ben diverso è il suo interno.
La nostra fortuna è stata quella di aver conosciuto Luca della Tenuta Castrum Morisci (non perdertela, te ne parlerò poco più sotto!) che ci ha aperto le porte di quest’inaspettata meraviglia.
La Chiesa della Madonna dell’Olmo, così si chiama, viene aperta proprio da Luca in accordo con il Comune, secondo un calendario già preordinato e noi siamo stati fortunati a conoscerlo per vederla in esclusiva.
Luca ci ha aperto una finestrella dalla quale abbiamo potuto ammirare… guardate voi!
All’interno di una Chiesa apparentemente vuota, vive un’intera edicola del Pagani, un’opera d’arte che colpisce per la sua cromaticità e bellezza, così in contrasto con il resto della chiesa, oggi spoglia.
A dire la verità la chiesa di Santa Maria dell’Olmo ospitava un’altra splendida opera del Pagani, una pala d’Altare raffigurante Madonna con Bambino e Santi che fu trafugata dalla vicina Monterubbiano nell’ottobre del 1897 con la scusa di sottrarlo ai danni causati dal cattivo stato dei muri della Chiesa.
Solo nel 1910 il Comune di Moresco riuscì ad ottenerne la restituzione ed oggi fa bella mostra di sè nella sala Comunale
Moresco e il buon cibo
I maccheroncini di Campofilone – i maccheroncini che son tagliolini
Mi sono presa questa licenza, ma guai a chiamarli tagliolini!
I Maccheroncini di Campofilone sono una specialità della zona di Campofilone che ha ottenuto la denominazione IGP.
La Ricetta
10 uova per 1 kg. di farina, tirata sottilissima e tagliata altrettanto sottile.
Si accompagnano al ragù, magari tagliato al coltello.
Personalmente li ho provati accompagnati dal sugo di pesce e li ho trovati veramente eccezionali!
Il Ciauscolo – il salume che si spalma
Il re dei salumi è di sicuro il Ciauscolo, il salume che ha ottenuto il riconoscimento IGP italiano ed europeo.
Ed è un salume che si spalma!
Il disciplinare del Ciauscolo marchigiano prevede l’utilizzo delle migliori carni di maiale: spalla, pancetta, prosciutto, lombo, lardo e altri tagli minori con aggiunta di aromi, pepe bianco, pepe nero, aglio, peperoncino. Le carni sono macinate almeno 2 volte, fino a rendere l’impasto fine che viene poi insaccato in un budello e stagionato per circa 15 giorni.
A Moresco hanno dedicato a sua maestà il Ciauscolo tutta una festa il primo weekend di settembre: la Sagra del Ciauscolo
Gli stand gastronomici propongono menù interamente a base di ciauscolo: olive fritte ripiene di ciauscolo, hamburger di ciauscolo, involtini al ciauscolo, primi al ciauscono.
Curiosità
Fonti ben informate ci hanno anticipato che stanno lavorando anche ad un dolce al ciauscolo, magari per la prossima edizione.
Approfondimento:
I vini nelle anfore di terracotta della Tenuta Castrum Morisci – l’innovazione della tradizione
Castrum Morisci è l’antico nome di Moresco ed è stato scelto per evidenziare come la tradizione possa essere mantenuta e rinnovata offrendo esperienze organolettiche di altissima qualità.
Già dal logo è chiara la vocazione di questa azienda:
“Nel logo l’evocazione dei tralci della vite ; simbolo di eleganza e ricercatezza, qualità notoria dei nostri vini; del legame e dell’ unione, quelli dei membri della nostra famiglia ; quella della manualità necessaria a coltivare la vite e a vinificare.”
7 ettari di vigneto, 1300 bottiglie annue per tipologia di vino, l’Azienda ha una vocazione vinicola che risale agli anni 30 con il conferimento delle uve e la produzione del Vin Cotto.
Ma è negli ultimi 3 anni che, con il ricambio generazionale, la Tenuta ha deciso di dedicarsi alla vinificazione in proprio delle uve e lo ha fatto attraverso una ricerca delle migliori uve affiancata ad un recupero di metodi di lavorazione arcaici ma che garantiscono vini dalle qualità superiori.
Il vino in anfora
Unica nelle Marche e poco diffusa ancora in Italia è la vinificazione in anfora che ha deciso di intraprendere la famiglia della Tenuta Castrum Morisci.
Il processo di vinificazione in anfora è stato scelto per ritornare ad una vinificazione di qualità, a bassa lavorazione che permette al vino di mantenere le qualità organolettiche inalterate.
A Castrum Morisci definiscono il loro vino in anfora un vino “sincero”: la terracotta non perdona uve e lavorazioni sbagliate: la bontà del prodotto finale attesta essa stessa quindi la bontà delle materie prime e della lavorazione.
I bianchi Padreterno e Gallicano ed il rosso Testamozza sono oggi i 3 figli di questa tradizione riscoperta.
Il vino per non vedenti
Si dice dei non vedenti che abbiano gli altri sensi più sviluppati, ma alla Tenuta Castrum Morisci hanno fatto un passo in più: hanno creato – primi in Italia – delle etichette in braille per i loro vini!
Approfondimento
Info tecniche su Moresco
Provincia: Fermo
Abitanti: 573 (censimento 2017)
CAP: 63826
Prefisso: 0734
Patrono: 10 agosto – San Lorenzo Martire
Feste principali:
- Festa dell’Asado – ultimo fine settimana di luglio
- Sagra della Polenta con le vongole – 9 e 11 agosto
- Festa del ciauscolo – primo fine settimana di settembre
- Festa del Braciere – ultima domenica d’ottobre
Dove si trova
Come arrivare
- In auto: Autostrada A14 uscita Pedaso, seguire la direzione Ancona, continuare sulla SS 16, attraversare Marina di Altidona e proseguire in direzione Moresco.
- In treno: Linea Adriatica – stazione Porto S. Giorgio-Fermo e si prosegue in autobus con le autolinee Trasfer (linea extraurbana Porto San Giorgio – Montalto)
- In autobus: da Porto San Giorgio Ss.16 (Bar Italia) – autolinee Trasfer (linea extraurbana Porto San Giorgio – Montalto)
Siti Turismo Moresco
Ringraziamenti
Ringrazio il Social Media Team delle Marche, la Fondazione Marche Cultura, il Comune e la Pro Loco di Moresco e la nostra fantastica guida Sara Giorgi per aver reso possibile questa passeggiata fotografica.
Se anche tu vuoi partecipare ai #Photowalk organizzati dalla Regione Marche tieniti aggiornato sul blog della regione Il blog ufficiale del turismo della Regione Marche